lunedì 26 gennaio 2015

Alife(CE)- Agnese GINOCCHIO(Movimento per la Pace e la Salvaguardia del Creato): NO all' IMPIANTO DIGESTORE ANAEROBICO!

Condividendo le preoccupazioni della mia comunità in merito all'ennesima ed ipotetica catastrofe che verrà ad abbattersi sul territorio alifano( area matesina), in particolare l'area industriale zona Asi in Alife, designata per la costruzione di un mega Digestore Anaerobico consistente in un Impianto di trasformazione rifiuti organici da 75.000 tonnellate/anno. Nella ridente valle alifana, dove i proprietari di terreni fondano la propria economia sull' imprenditoria agricola e l'allevamento, si rischierebbe di innescare un meccanismo che porterebbe al collasso l'intero territorio, quello cioè di ricevere i rifiuti organici di "più della metà" dei comuni dell’intera provincia di Caserta a poco più di un chilometro dal centro abitato. Si rischierebbe di ospitare ben "60"( dico sessanta) camion al giorno in transito,
gestione, con il pericolo in caso di crisi ambientali e di carenza di stabilizzante (possibilità di generare nuove discariche). Vedasi caso S. Maria la Fossa e S. Tammaro dove la sottoscritta è stata più volte partecipando alle manifestazioni di protesta organizzate dai comitati ambientalisti e dai sindaci del territorio, e dove ha verificato con i propri occhi lo scempio ed il disastro ambientale che ha condannato definitivamente a morte quelle bellissime terre della nostra Campania in-felix. Alle immense distese verdi si osservano solo montagne e montagne di rifiuti, intere piazzole, sembra una città di rifiuti. Il tutto condito da odore nauseabondo che fa venire il voltastomaco ed il vomito. Ma dico, stiamo scherzando? Assolutamente questo Digestore non s'adda fare!Vogliamo permettere l'avvelenamento della falda acquifera del Matese che alimenta gran parte dei comuni della Campania? Allora mettiamoci a discutere su cosa vogliamo fondare l'economia, se sul compostaggio prodotto da questo Digestore, che agli occhi della massa viene presentato come un impianto ecologico ma invece nasconde l'inganno e l' esperto del settore lo ha spiegato dettagliatamente durante l'ultima riunione al Comune, oppure fondare l'economia investendo sulla nostra Terra, Salvaguardarla e favorire lo sviluppo dei prodotti che essa può offrire. In sintesi: questa catastrofe deve essere scongiurata! Questa catastrofe deve essere scongiurata! Come cittadina figlia di questa terra e come "Movimento per la Pace e la SALVAGUARDIA del CREATO" di questa nostra provincia, non possiamo permettere l'ennesima aggressione da parte di speculatori, che pensano solo a guardare le loro tasche a discapito della salute dei cittadini e della salvaguardia del territorio, speculatori che vogliono mettere le mani sopra le immense distese verdi della valle alifana, che ancora restano incontaminate. O vogliamo che anche qui vengano a definirci "Terra dei Fuochi" ? Il Matese "Terra dei Fuochi"? Non possiamo permetterlo.  Il Matese è TERRA di PACE. Non vogliamo assolutamente che la vasta area della valle di Alife, e parlando in maniera più estesa, l'intero Alto Casertano, diventino protagoniste di record negativi, non vogliamo che diventino proprietà della camorra che già da anni ci ha messo gli occhi sopra. Ci opporremo con tutte le forze per impedire questo scempio mettendo in atto tutte le azioni necessarie, e anche legali se lo richiede il caso, per fermarlo. Chiederemo l'ausilio di esperti  che ci aiutino e ci indichino l' iter e la procedura da seguire per fermare questo scempio. Siamo già in contatto con il medico ambientalista campano Antonio Marfella oncologo ed epidemiologo del Pascale di Napoli, membro  dell' ISDE Campania, colonna portante nella battaglia contro la Terra dei Fuochi, l'Ing. Vincenzo Caprioli esperto in emissioni d'impianti di captazione biogas e roghi, e Lino Martone della SIAAB Sindacati responsabili degli Allevamenti Bufalini, e speriamo di poter presto organizzare un convegno sull'argomento. (Agnese Ginocchio, presidente Movimento per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio, Provincia di Caserta, Regione Campania)

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