sabato 24 dicembre 2016

AUGURI SCOMODI DALL' ALBERO DELLA PACE IN SOLIDARIETA' ALLA SIRIA E AL MONDO INTERO, CON LE PAROLE Di DON TONINO BELLO, PROFETA DI PACE


AUGURI SCOMODI DALL' ALBERO DELLA PACE IN SOLIDARIETA' ALLA SIRIA E AL MONDO INTERO, CON LE PAROLE Di DON TONINO BELLO, PROFETA DI PACE

 I nostri auguri di Natale giungano a tutti voi con la speranza di vivere un Natale vero, un Natale altro. Per questo ci affidiamo al messaggio di un grande profeta di Pace dei nostri tempi. Vi invitiamo a leggerlo tutto! Le foto che uniamo è l' Albero della Pace, sui cui ramoscelli è stato posto un presepe
miniatura. Da questo simbolo di Pace e di memoria per eccellenza, per questo Natale abbiamo voluto lanciare un messaggio di Pace in solidarietà con i bambini di Aleppo - Siria. Affinché l'avvento del Natale scuota e sconvolga gli apparati di quel potere che bombarda indiscriminatamente su civili e innocenti...i nostri figli. La nostra umanità. Non possiamo volgere lo sguardo altrove e far finta di nulla! (Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio)

 AUGURI SCOMODI DA UN PROFETA DEI NOSTRI TEMPI

 Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli! Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate. Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa. Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro. Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame. I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative. I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi. Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza. 

 Don Tonino Bello, profeta di Pace

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