martedì 4 aprile 2017

"MENO ARMI, PIU' VITE SALVATE". UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ( di Peppe SINI)

"MENO ARMI, PIU' VITE SALVATE". UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
 Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri, sarebbe necessario ed urgente che venissero adottati al
piu' presto provvedimenti adeguati per cercar di fermare la serie di uccisioni che sta funestando pressoche' quotidianamente il nostro paese. Voglia accogliere una considerazione ed un suggerimento. * La considerazione: circolano in Italia troppe armi da fuoco. Una recente inchiesta giornalistica apparsa sul settimanale "Famiglia cristiana" evidenzia come sia facile ottenere licenze per detenere armi da fuoco con il pretesto dell'uso sportivo o della caccia; segnala che sono in circolazione - legalmente detenute - tra 7 e 10 milioni di armi da fuoco; ricorda le molte uccisioni con queste armi eseguite. E' vero che si puo' uccidere una persona anche con un bastone, con un coltello da cucina, a mani nude: ma con le armi da fuoco e' enormemente piu' facile. La semplice e tragica verita' e' che le armi servono a uccidere: pertanto meno armi circolano e piu' vite umane si salvano. * Quindi il suggerimento: togliere subito e definitivamente dalla circolazione il maggior numero possibile di armi da fuoco; disarmare la societa'. A tal fine un saggio provvedimento sarebbe di sequestrare e distruggere le armi da fuoco gia' in mano a soggetti privati e proibire che se ne continui la produzione (se non unicamente per le esigenze di pubbliche istituzioni) e il commercio. Quanto alle licenze, occorrerebbe revocare finalmente tutte quelle legate alla caccia, riconoscendo che la caccia e' una pratica che poteva avere un senso a fini di integrazione alimentare in societa' di sussistenza, ma che oggi nel nostro
paese e' solo un eccidio insensato; un eccidio insensato di altre vite coscienti ed intelligenti (vite non umane, e' vero, ma fino a quando la nostra riflessione etica e giuridica potra' eludere il nodo dei nostri doveri verso gli animali non umani cosi' come verso l'intero mondo vivente? fino a quando si potra' fingere di non percepire il dolore degli altri esseri viventi e proseguire nell'esercitare la piu' brutale violenza su di essi?). Ogni persona che vi ponga mente sa che abolire la caccia e' un passo che l'umanita' non puo' piu' rinviare. Ma occorrerebbe revocare immediatamente anche le licenze ad uso
sportivo, cessando di essere ipocriti. Esistono infatti ormai, come tutti sanno, tecnologie elettroniche che permettono di esercitare la mira e giocare al tiro al bersaglio senza alcun bisogno di far uso di armi da fuoco. In tal senso sarebbe opportuna anche un'iniziativa nei confronti del Comitato olimpico e delle organizzazioni sportive di settore, affinche' nelle gare di tiro si abolisca l'uso di armi da fuoco
sostituendole con strumenti elettronici del tutto inoffensivi. * Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri, chi le scrive queste righe e' un fautore del disarmo integrale e un sostenitore della nonviolenza; crede che alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza debbano essere formate al piu' presto le forze di polizia; ovviamente ritiene che la guerra sia un crimine contro l'umanita' e vada abolita; pensa che strumenti adeguati di intervento nei conflitti siano i corpi civili di pace, la difesa popolare nonviolenta, e le varie altre risorse civili che il diritto internazionale e il diritto umanitario hanno gia' sperimentato ripetutamente con esiti felici. E' ovvio che questa lettera non pretende di persuadere il Governo ad abbracciare la nonviolenza (sebbene essa e solo essa sia coerente con l'inveramento dei principi fondamentali sanciti nella Costituzione della Repubblica Italiana e nella Dichiarazione universale dei diritti umani); ma che il Governo muova subito dei passi nella direzione di salvare tante vite umane in pericolo, ebbene, questa richiesta e' lecito e doveroso porla: e per salvare tante vite umane in pericolo ridurre immediatamente e drasticamente il numero delle armi da fuoco in circolazione e' il primo provvedimento da assumere. * Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire distinti saluti.

 Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo Viterbo, 3 aprile 2017 Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, centropacevt@gmail.com

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