sabato 4 febbraio 2017

Riconoscimento del diritto di voto. LETTERA Alle ed ai componenti della I Commissione (Affari costituzionali) della Camera dei Deputati


E' con il riconoscimento del diritto di voto che comincia l'azione concreta e coerente contro ogni abuso

LETTERA Alle ed ai componenti della I Commissione (Affari costituzionali) della Camera dei Deputati - e per opportuna conoscenza a tutte e tutti gli altri parlamentari 

 Oggetto: richiesta che nella discussione sulla nuova legge elettorale sia inclusa la proposta del riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia Gentili componenti della I Commissione della Camera dei Deputati, riferiscono i mezzi d'informazione che l'Ufficio di
Presidenza della vostra Commissione ha stabilito che il 9 febbraio verra' incardinata la discussione sulla nuova legge elettorale, e che a tal fine saranno presentate le proposte delle forze politiche - anche se, logicamente, la discussione vera e propria iniziera' solo dopo che saranno rese note le motivazioni della recente sentenza della Corte Costituzionale. Vi saremmo assai grati se voleste adoperarvi affinche' nella discussione sulla nuova legge elettorale sia inclusa la proposta del riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia. * Come ricorderete, a tal fine e' stato recentemente promosso un "appello all'Italia civile: una persona, un voto" (appello che alleghiamo in calce) sostenuto da innumerevoli cittadini, tra cui illustri personalita' della cultura, dell'impegno sociale e delle istituzioni. Tale appello segnala che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano"; e rilevato che fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", conclude che "l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui". * Ricorderete anche che anni addietro l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) elaboro' un progetto di legge recante "norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'", a sostegno del quale (cosi' come di un'altra proposta di legge per la riforma della normativa sulla cittadinanza) tanta parte dell'associazionismo democratico religioso e laico promosse in tutta Italia una vasta raccolta di firme con il motto "L'Italia sono anch'io"; sebbene il citato progetto elaborato
dall'Anci si riferisse solo alle elezioni amministrative e proponesse peraltro tempi assai dilatati, l'ampio ragionamento svolto nella puntuale relazione illustrativa ad esso premessa si attaglia naturaliter anche alle elezioni politiche. E' evidente che mentre per le elezioni amministrative e' sufficiente una legge ordinaria (che potrebbe utilizzare come base il citato testo predisposto illo tempore dall'Anci, riducendo i tempi di regolare soggiorno li' previsti - cinque anni - ad una piu' ragionevole e congrua misura che potrebbe essere ad esempio di sei mesi), per le elezioni politiche gia' nel secolo scorso si discusse se fosse indispensabile una modifica costituzionale (come si fece ad esempio quando si incluse in Costituzione il diritto di voto dei cittadini residenti all'estero) o se potesse essere sufficiente una mera modifica della legge sulla cittadinanza. Il dibattito tanto in dottrina quanto nell'opinione pubblica e' aperto da decenni; ci sembra che la questione sia ormai palesemente ineludibile: lo ripetiamo, vivono stabilmente nel nostro paese oltre cinque milioni di persone che a tutti gli effetti sono realmente parte integrante della comunita' italiana, ma alle quali e' assurdamente negato il primo diritto democratico, il diritto di voto. Chiunque consideri sotto il profilo morale, sociale, civile e politico questa situazione non puo' non rilevarne l'iniquita'. E sovvengono alla memoria gli indimenticabili, storici motti che hanno caratterizzato le lotte per la democrazia in tutto il mondo; da quello della rivoluzione americana "No taxation without representation" a quello universale - e nella memoria di noi tutti legato forse soprattutto alla lotta di Nelson Mandela - "Una persona, un voto". Non si obietti surrettiziamente in ordine a presunti insormontabili ostacoli in punto di diritto: non e' cosi'. A tale obiezione e' infatti agevole controdedurre semplicemente citando il fatto che vi sono nel nostro paese numerosi cittadini stranieri cui gia' dal secolo scorso e' riconosciuto il diritto di voto nelle elezioni amministrative cosi' come in quelle per il Parlamento Europeo: si tratta delle persone provenienti da un altro paese membro dell'Unione Europea. I tempi sono pertanto maturi per prendere atto dell'autentica situazione demografica del nostro paese e per adeguare la legislazione elettorale alla realta' effettuale, inverando i valori e i criteri della democrazia che fondano il nostro ordinamento giuridico; valori e criteri tra cui innegabilmente preminente e' quello racchiuso nella rammemorata formula "una persona, un voto". Ne' occorre aggiungere - poiche' e' di palmare evidenza - che tale provvedimento, il riconoscimento del diritto di voto, costituisce altresi' il modo appropriato con cui la democrazia contrasta le ingiustizie ed invera la legalita' cosi' come essa e' delineata nella Costituzione della Repubblica, fondamento del nostro ordinamento giuridico. E' con il riconoscimento del diritto di voto - che afferma e difende la piena dignita' di ogni persona presente in un territorio e partecipe di una comunita' sotto la stessa giurisdizione - che si contrasta il razzismo, lo schiavismo, il terrorismo; e' con il riconoscimento del diritto di voto che comincia l'azione concreta e coerente contro ogni abuso, che si offre il primo e principale reale sostegno a chi altrimenti rischia di precipitare nell'esclusione, nell'abbandono, nella disperazione. * Con la presente lettera pertanto vorremmo pregare ciascuna e ciascun componente della I Commissione della Camera di volere: 1. recepire il nostro appello e presentare in Commissione - avendone titolo - la proposta de quo, adeguatamente formalizzandola; 2. valutare l'opportunita' dell'audizione in Commissione di una delegazione dei promotori dell'appello; 3. contribuire altresi' a promuovere in merito una riflessione piu' ampia nelle istituzioni e nell'opinione pubblica. Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, disponibili ad ogni opportuno chiarimento ed approfondimento, vogliate gradire distinti saluti.
 Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che coordina l'iniziativa dell'"Appello all'Italia civile: una persona, un voto" Viterbo, 3 febbraio 2017 Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532,
 e-mail: nbawac@tin.it, centropacevt@gmail.com, centropaceviterbo@outlook.it 

 * * * Allegato. 
"Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia. Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano. Una persona, un voto. Il momento e' ora. * 
All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime: 

All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:
padre Alex Zanotelli
Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita
Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa
Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice
Lino Balza, ecologista
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, blogger
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"
Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice
Giuliana Beltrame, sociologa e attivista
Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"
don Gianni Bergamaschi
Ascanio Bernardeschi, saggista e militante
Massimiliano Bernini, deputato
Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova
Michele Boato, ecologista
Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'
Dario Borso, filosofo
Paolo Bosi, docente universitario
Silvio Bozzi, docente universitario
Anna Bravo, storica
Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna
Alberto Cacopardo, antropologo
Alessandro Capuzzo, ecopacifista
Gennaro Carotenuto, storico
Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica
Pilar Castel, autrice e attrice No War
Marco Catarci, pedagogista e docente universitario
Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'
Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita
Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo
don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"
Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina
Pasquale D'Andretta, formatore
Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu
Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola
Emanuela Dei, giornalista
Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International
Giorgio Demurtas, docente universitario
Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina
Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione
Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo
Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina
Angela Dogliotti, peace-researcher
Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia
Massimo Duranti, giudice di pace emerito
Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente
Carla Ermoli, pensionata
suor Maria Stella Fabbri
Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina
Sancia Gaetani, Wilfp Italia
Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita
Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani
Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"
Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza
Miguel Gotor, senatore
Carmine Grassimo, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes
Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista
Paolo Henrici De Angelis, architetto
Paolo Hutter, giornalista
Luca Kocci, docente, giornalista, saggista
Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma
Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri
Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale
Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale
Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente
Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'
Eugenio Longoni, militante antifascista
Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci
Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale
Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento
Monica Luisoni, attivista
Antonio Lupo, medico
Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria
Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'
Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa
Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice
don Mario Marchiori
Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink
Gian Marco Martignoni, Cgil Varese
Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres
Cristina Mattiello, insegnante, giornalista
Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista
Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"
Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo
Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea
Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo
Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'
Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina
Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni
Giorgio Nebbia, ecologista
Giovanna Niccoli, attivista
don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax
Emilia Pacelli, casalinga
Giovanna Pagani, Wilpf Italia
Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale
Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher
Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax
Leo Piacentini, pensionato
Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo
Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo
Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"
Pier Paolo Poncia, geologo
Giuliano Pontara, filosofo
Franco Porcu, operaio
Alessandro Presicce, giurista
Andrea Pubusa, giurista
Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento
Mauro Pugni, Cdb di Modena
Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'
Roberto Rampi, deputato
Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"
Annamaria Rivera, antropologa
Giorgio Roversi, pensionato
Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto
Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma
Antonia Sani, Wilpf Italia
Adriano Sansa, magistrato e poeta
Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia
Eugenio Santi, presidente del Gavci
don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge
padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile
Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"
Renato Sasdelli, docente universitario e saggista
Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico
Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione
Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"
Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione
Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati
Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza
Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil
Irene Starace, Wilpf Italia
Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto
Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"
Laura Tussi, giornalista e scrittrice
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento
Leonardo Varvaro, docente universitario
Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"
Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo
Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale
Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione
Franco Zunino, ingegnere
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